Sismabonus 110%: a quali zone è riservato?

SismaBonus a chi è riservato

Il Sismabonus 110% consente di compiere interventi di ristrutturazione destinati all’adeguamento antisismico degli edifici. Con il Sismabonus tradizionale è possibile ottenere un rimborso delle spese unicamente in sede di Dichiarazione dei Redditi. La misura minima concessa per la detrazione va da un minimo del 50% dei costi sostenuti fino al un massimo dell’85%, da ripartire in 10 quote per 10 anni.
Il Bonus potenziato al 110% invece dà la possibilità di scegliere in che modo usufruire del beneficio. Le opzioni sono 3: lo sconto in fattura immediato, la cessione del credito a terzi oppure la detrazione. In questo caso però, il richiedente otterrà il rimborso in 5 quote da ripartire in 5 anni.
Esclusivamente per i lavori eseguiti a partire dal 2022, la ripartizione sarà di 4 quote in 4 anni. Vediamo a quali zone del territorio italiano è riservato il Sismabonus 110%.


Sismabonus 110%: quali zone possono usufruirne?

Sia il Sismabonus 110% che il Sismabonus tradizionale, sono incentivi che non risultano validi per tutto il territorio nazionale. Infatti potranno farne richiesta solo i Comuni appartenenti alle aree classificate con medio o alto rischio sismico. Ovvero, le Zone 1, 2 e 3 della scala di rischio.
Possono quindi beneficiare della maxi-agevolazione le Zone:
1 (Rischio Alto), che comprende il Molise, l’Abruzzo, la Campania, la Calabria, la Sicilia, l’Umbria e il Friuli-Venezia Giulia;
2 (Rischio Medio-Alto), ovvero le Marche, la Puglia, il Lazio, la Basilicata e l’Emilia-Romagna;
3 (Rischio Medio-Basso), alla quale appartengono la Lombardia, la Toscana, il Piemonte e la Liguria.
Le Regioni che rientrano invece nella Zona 4 (Rischio Basso) sono escluse dal beneficio, sia nella misura del 110% che in quella fino all’85%. In quest’area troviamo la Sardegna, il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta.
Queste aree infatti sono considerate meno pericolose, il quanto la Peak Ground Acceleration (spostamento massimo del terreno) risulta essere inferiore a 0,5 g. Dunque gli eventi sismici sono abbastanza rari.


Aumento dei limiti di spesa


In merito al Sismabonus 110%, troviamo un’interessante novità con la Legge di Bilancio 2021.
Si stabilisce infatti un’estensione dei limiti di spesa per le aree colpite da eventi sismici a partire dal 1 gennaio 2009 in poi. Questa interesserà solo i Comuni in cui è stato dichiarato ufficialmente lo Stato di Emergenza.
Gli interventi su edifici interessati dalla ricostruzione post-sisma, potranno beneficiare di un incremento pari al 50% rispetto agli attuali limiti di spesa. Se però i richiedenti hanno usufruito già di altri incentivi dedicati alla ricostruzione in seguito ad un terremoto, non sarà possibile cumularli con il Sismabonus potenziato.
In sostanza, sarà preso in considerazione prima l’ammontare del beneficio ricevuto per la ricostruzione. Dopodiché, l’aumento del limite di spesa con il Bonus 110%, si calcolerà solo sulla somma eccedente a quella ricevuta per la ricostruzione.
Facciamo un esempio per comprendere meglio. Mettiamo il caso che il cittadino abbia ricevuto un incentivo pari a 30.000 euro per procedere alla ricostruzione del suo immobile, colpito da un evento sismico da gennaio 2009 in poi.
Mettiamo poi la possibilità che egli voglia fare domanda anche per il Superbonus 110%. Per compiere interventi di miglioramento delle prestazioni sismiche sullo stesso immobile. E che per questo gli spettino altri 40.000 euro.
Visto che il soggetto ha già ottenuto 30.000 euro negli anni precedenti, la maggiorazione del 50% per il limite di spesa interesserà solo la somma eccedente. Dunque 10.000 euro, che potranno diventare massimo 20.000.

Compare listings

Confrontare